Quanta importanza tendete a dare all’alimentazione e se credete possa contrastare e/o alleviare i dolori e la sintomatologia che caratterizzano l’endometriosi.
Approfondiamo un po’ di più l’argomento.
COS’E’ L’ENDOMETRIOSI?
L’endometriosi è una patologia multifattoriale complessa, ancora poco conosciuta e sotto diagnosticata. Nello specifico, è una patologia infiammatoria estrogeno-dipendente che colpisce il 10-15% delle donne in età fertile, con un picco di incidenza tra i 30-40 anni.
E’ caratterizzata dalla migrazione del tessuto interno dell’utero, l’endometrio appunto, al di fuori della sua sede abituale. Questo fenomeno porta alla formazione in altri organi di agglomerati di sangue che mestruano a loro volta ciclicamente, ingrandendosi e provocando dolore.
QUAL E’ LA SITOMATOLOGIA CORRELATA ALL’ENDOMETRIOSI?
Il sintomo principale dell’endometriosi è il dolore, che può arrivare ad essere invalidante e compromettere la qualità della vita. Si tratta di un dolore pelvico cronico presente soprattutto durante il ciclo mestruale che può accompagnarsi a dolore ovarico intermestruale, dolore all’evacuazione, dolore lombare, dolore durante e dopo l’atto sessuale, stanchezza cronica e talvolta sintomi tipici dell’intestino irritabile con gonfiore addominale e alvo alterno. Tuttavia, una minoranza di donne può essere addirittura asintomatica.
CHE RUOLO HA L’ALIMENTAZIONE?
L’alimentazione gioca un ruolo importante nel ridurre lo stato infiammatorio, il dolore, la stanchezza cronica e nel migliorare la fertilità. Il tutto, spesso, è aggravato anche da condizioni di allergie e/o intolleranze alimentari che compromettono maggiormente il quadro clinico.
Pertanto, l’obiettivo di un piano dietetico mirato è quello di migliorare la risposta insulinica e la sintomatologia globale dell’endometriosi, attraverso la combinazione di cibi antifiammatori, disintossicanti e liberi di ormoni, noti per essere la “benzina” che fa avanzare la patologia.
Ovviamente l’alimentazione per l’endometriosi deve adattarsi alla donna, alla sua sintomatologia, alla sua storia clinica ma anche alle sue esigenze sociali e lavorative.
LINEE GUIDA
Quindi, secondo quanto detto, è chiaro che la dieta può migliorare la risposta al dolore e può aiutare a ridurre i livelli di estrogeni, noti come i responsabili del peggioramento dei sintomi dell’endometriosi.
Dunque, da dove partire?
- Acquistiamo cibo fresco e consumiamolo finchè fresco;
- Evitiamo elementi trasformati e processati in quanto ricchi di additivi e poveri di nutrienti;
- Preserviamo le proprietà dei nutrienti, pertanto ricorriamo a metodi di cottura idonei quali la bollitura, la cottura al vapore, la cottura al forno, ecc;
- Ricorriamo, se possibile, ad una dieta che sia quanto più varia possibile;
- Includiamo spesso verdura cruda, fondamentale per mantenere sano il tratto intestinale e facilitare l’escrezione degli estrogeni in eccesso;
- Optiamo per l’integrale: i glucidi dei cereali integrali si assorbono meno rapidamente, pertanto provocano un più graduale rialzo della glicemia e arginano l’iperproduzione di insulina, l’ormone che interviene per riportare sotto la soglia di sicurezza il livello degli zuccheri nel sangue e che è un insidioso fattore pro infiammatorio;
- Garantiamo, ogni giorno, un giusto apporto proteico, importante per fornire ai muscoli e al corpo la giusta energia e per preservare la massa magra a dispetto della massa grassa; non dimentichiamoci di ferro, vitamina b, omega 3 e del calcio, fondamentali per la salute delle ossa della donna.